(r)esistenze è un ciclo che muove dall’ambivalenza del termine.
Frammenti di quotidiane esistenze vengono estrapolati dal mio vissuto, prima che da quello dell’“altro”, per aprirsi a rimandi mentali.
Nella meccanicità delle azioni familiari la mente apre a un mondo parallelo; fatto di immagini ancorate alla memoria, di spettri e di presagi resi manifesti dalla sovrapposizione delle figure a solo contorno.
Ossessioni che si ripropongono costantemente come fossero impresse su una lente (filtro verso l’esterno), che rende visionaria l’apparente quiete. In antitesi con i frenetici ritmi contemporanei, indago le pause spazio-temporali che si prolungano nei tempi meditativi di una resistenza pittorica vicina all’istantanea fotografica.
All'interno del ciclo che si è sviluppato dal 2004 al 2007, quattro sotto-tematiche differenti: "intervallo perduto", "ti amo ", "ipotesi di reato" e "Dolly".